Scarlatta NON è un’arancia rossa.
O meglio, lo è ma non lo è.
Partiamo dall’inizio e vediamo cos’è un’arancia rossa.
L’arancia rossa si differenzia da quella gialla per il colore della polpa, che varia dall’arancio scuro fino al rosso acceso.
Le tre varietà di arance più conosciute e diffuse sono Tarocco, Moro e Sanguinello. Queste varietà, insieme ai loro cloni, coltivate in Sicilia entro la zona di origine, hanno ottenuto la certificazione IGP “arancia rossa di Sicilia”.
Di solito il loro rosso non è quasi mai pieno e monocromatico, ma assume sfumature e striature come puoi vedere in questa foto.Queste tre tipologie devono il loro colore ad alcuni pigmenti, le antocianine, che regalano queste sfumature solo a fine maturazione assieme al gusto loro caratterizzato da note aspre.
Scarlatta deve il suo colore non alle antocianine bensì al licopene, la stessa sostanza che colora la polpa dei pomodori, il che la rende di un rosso vivace, intenso ed omogeneo costante anche prima della maturazione.
A differenza delle classiche arance rosse non è aspra ma dolcissima e gradevolissima da mangiare.
Inoltre Scarlatta è a basso contenuto calorico, prive di grassi e ricche di vitamine e minerali. Ogni volta che ne addenterai o spremerai una ti regalerai una corposa dose di vitamina A, vitamina C, fibre, potassio, proteine e antiossidanti.
Ecco quindi che Scarlatta una rarità in Sicilia perché unisce tutte le migliori caratteristiche che un’arancia può offrire:
• Colore rosso intenso vivace, scarlatto per l’appunto
• Succosissima e ideale per le spremute
• Sapore fruttatissimo con sentori di pompelmo e frutti rossi ma mai eccessivamente aspro
• Ricchissima di vitamina A, C, fibre, potassio, proteine e antiossidanti
• Biologica Certificata, puoi usare anche la buccia per candirla o in infusione